Scendo un attimo dalla bicicletta, mi levo le scarpe da corsa e rifletto.
Questo weekend di dolore e di morte mi fa pensare a quanto siamo insulsi di fronte alla devastante potenza della natura e a quanto siamo vulnerabili di fronte all’insensata follia dell’uomo.
Un’esplosione vile e orribile a Brindisi congeniata dall’uomo per punire l’uomo e il terremoto a Reggio Emilia, due tragedie a poche ore di distanza l’una dall’altra che hanno lasciato paura nel cuore e vittime per terra.
Esprimo il piu’ grande cordoglio alle famiglie piu’ gravemente colpite e la mia commossa partecipazione e vicinanza a tutte le persone che molto hanno perso in queste maledette 48 ore.
Ma la sensazione piu’ brutta, che fatico a togliermi da dosso, e’ quel senso di impotenza che provo davanti a questi avvenimenti, quel sentirmi foglia sbattuta dal vento.
Il vento dell’efferata malvagita’ umana e dell’indifferente crudelta’ della natura che mai potremo controllare.
La lingua Italiana non ha abbastanza parole per descrivere la brutalita’ di quanto successo.
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