domenica 1 aprile 2012

Crisi nera

Giovedi mi son preso un giorno di ferie per andare con un ristretto gruppo dell'ARC a fare un giro in bici, avevamo programmato un'ottantina di kilometri, la giornata era fantastica, cielo terso e sole splendente. Ci troviamo al solito posto alle 9 del mattino e via, si parte, direzione lago maggiore... capisco subito dall'andatura in partenza che non sara' una giornata facile...mio fratello, Roger, Paolo impostano subito una velocità sostenuta che mi costringe a utilizzare energie importanti fin dai primi km.
Arrivati ad Arona, poi, decidiamo di fare la Calogna e il Massino. Prospettiva di kilometraggio finale 115km...! Mi ci butto con l'incoscienza dell'inesperienza e la fatica sulla Calogna la paghero' cara al ritorno... Comunque spingo costante sulla salita e anche sull'alto vergante non soffro paricolarmente, il gruppetto, correttamente, mi aspetta quando mi stacco lungo le salite.
Scendiano verso Arona e comincio ad accusare i primi sintomi della fatica, avevo portato solo una barretta perche pensavo di fare solo 80 km e a Dormelletto eravamo gia a 90! mancavano tanti km e io non avevo piu energie...
Riesco a tenere la ruota del gruppo da Dormelletto fino al ponte di ferro di Sesto, ma sento che le forze mi stanno abbandonando.
Dopo il ponte di ferro, per tutto il vialone che porta a Vergiate, su quel falsopiano in salita lascio le utime forze. Arrivo a Vergiate e trovo il gruppo che mi aspetta, ma io non ne ho proprio piu'.
Mi rimetto a ruota ma sulla salitella di Somma mi stacco definitivamente, vedo gli altri che allungano progressivamente e io non riesco a stare dietro. Cerco di spingere sui pedali, chiedo alle mie gambe un po' di forza per rimanere alla ruota di quello davanti, ma niente. Le gambe non rispondono, il mio corpo non vuole seguire la mia mente. Stringo i denti, mi mordo la lingua, mi sembra di fare uno sforzo sovrumano eppure non riesco ad andare piu' forte.

E' la crisi glicemica, crisi di fame, crisi di forza.
L'anima balbetta, il corpo si spegne.
Mi sento una merda.
E, oltretutto, una merda sola!
Non avevo mai provato quelle sensazioni, il corpo si mette in posizione di massimo risparmio energetico. Sente che qualcosa non va e dedica tutte le energie per preservare le funzioni vitali, non gli importa un fico che tu stia andando in bici...
Sul vialone che porta a Gallarate, per fortuna in discesa, riesco a malapena a tenere i 15km/h...
Il campo visuale si riempie di macchie scure e faccio fatica a mettere a fuoco la strada davanti a me, vedo tutto come fosse un film in bianco nero degli anni 30. La pellicola è tutta rovinata...
Mi fermo.
Non riesco piu' ad andare avanti.
Mi siedo al sole e piano piano mi ricarico.
Risalgo in bici, mi convinco che mancano solo 10km e non sono nulla. La mente ha una forza straordinaria!
Alla fine arrivo a casa e, ve lo giuro, non so come!
Entro nel box, ripongo la bici e mi stendo per terra...
Non so se questa esperienza sia utile ai fini della preparazione fisica, di sicuro mi ha insegnato a gestire meglio le energie e l'alimentazione in gara.
Tutta esperienza.

3 commenti:

  1. Questo ti fa capire quanto è importante alimentarsi in bici fin da subito, per non rimanere a secco. E' meglio vivere e conoscere queste sensazioni adesso che in gara, perchè la prox. volta che ti capita saprai gestirla meglio, perchè la tua mente e il tuo corpo ha già vissuto l'esperienza

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  2. amissssss ci fossi stato io ti avrei aspettato e ti avrei trainato come quella volta tu con il motorino rimasto senza benzina attaccato al mio baccio e io in bici in inverno alle 20,30 dopo due ore di allenamento ....
    altri tempi...altri uomini.....

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    1. eheheh, mi ricordo amizzz... oppure quando avevo mal di schiena e non riuscivo neanche a pedalare, tu mi trainavi in bici...

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